Il processo di progettazione partecipata
Il Piano Strategico di Cuneo e del suo territorio è, come quelli delle altre città italiane riunite nella “Rete delle Città Strategiche” (ReCS), un insieme peculiare di elementi: è un metodo, una sperimentazione, un cantiere aperto. Tale miscellanea è fisiologicamente unica, in quanto sempre declinata – nel metodo stesso, oltre che nei contenuti – in base alle specifiche caratteristiche e dinamiche della società locale di riferimento.
Un Piano Strategico di area vasta
Il primo passo della pianificazione strategica consiste nell’individuare l’area territoriale più consona al processo che si vuol intraprendere, i suoi “confini”. Nessuna città è avulsa dal territorio in cui è situata, nessuna è autosufficiente, e le sue decisioni – non solo urbanistiche – sono sempre più o meno dense di ricadute esterne ad essa. Quel che vale per una metropoli vale anche per una città di dimensioni medio-piccole come Cuneo, tanto più se localizzata ai piedi di sei valli montane che le fanno da corona e che da essa dipendono non soltanto in quanto capoluogo provinciale. Proprio per questo motivo non è un caso se “il territorio di Cuneo”, quale lo percepiscono in modi e prospettive diverse i suoi abitanti, coincide sostanzialmente con il Sistema Locale del Lavoro (SLL) di Cuneo, unità statistica elaborata dall’ISTAT e costruita in base ai flussi giornalieri di pendolarismo casa-lavoro.
I Sistemi Locali del Lavoro possono essere definiti come “mercati locali del lavoro”, cioè delle aree territoriali all’interno delle quali i residenti vivono ed esercitano la propria attività lavorativa e che dunque comprendono al loro interno la maggior parte delle relazioni socio-economiche della comunità. Il sistema lavoro di Cuneo include i comuni limitrofi alla città e quelli delle vallate circostanti, dalla Val Pesio fino alla Valle Maira inclusa; al suo interno il capoluogo esercita un ruolo di polo attrattore di gran parte delle reti di relazioni sociali, economiche e politiche in cui i suoi abitanti sono immersi. In altre parole, il SLL di Cuneo non è soltanto un’arida unità statistica, ciò è dimostrato dal fatto che spesso coincide o poco si discosta, ad esempio, dall’area di gestione del servizio idrico integrato (ACDA), dal sistema di gestione integrata dei rifiuti (ACSR, CEC), da quello della conurbazione dei trasporti o, ancora, dai confini dell’ASL 15. È un’area che presenta elementi omogenei e al tempo stesso differenti rispetto agli altri “sistemi locali” della provincia (l’Albese, il Monregalese, lo stesso Saluzzese) e come tale è foriera di quel senso di appartenenza e di identità collettiva indispensabili ad un processo di pianificazione strategica partecipata.Individuato il territorio di riferimento del Piano Strategico, per riflettere dove andare occorre sapere dove siamo adesso. A tal fine, il passo successivo è stato ascoltare il territorio attraverso un set di circa 60 interviste a rappresentanti del mondo politico, economico, sociale e culturale del Cuneese dirette ad individuare i punti di forza e di debolezza, le opportunità e le sfide che la città e il suo territorio affronteranno nel prossimo futuro (analisi SWOT).Le percezioni della realtà così raccolte non sono state elaborate e integrate in una diagnosi strutturata da parte di esperti, bensì restituite al territorio nella loro forma “grezza” grazie ad una tabella riassuntiva delle risposte degli intervistati che fungesse come stimolo alla riflessione e alla discussione dei partecipanti, evitando così che le opinioni raccolte si irrigidissero in un quadro interpretativo predefinito. La tabella riflette le questioni che da anni sono al centro della discussione, contribuendo tuttavia ad ordinarle per temi ed evidenziandone il rispettivo peso dalla prospettiva degli intervistati. Nel seminario pubblico tenutosi il 24 aprile 2004 la discussione dei risultati dell’analisi SWOT ha dato avvio al processo autoriflessivo della società locale, che è proseguito poi nel ciclo di conferenze-dibattito del 2005 (Tav. 3), avviando al tempo stesso il processo di progettazione partecipata del territorio con la costruzione dialogica di una cornice condivisa.
Note: L’analisi SWOT è un utile strumento di supporto all’analisi del contesto (interno ed esterno) entro cui si collocano un progetto o intervento. L’acronimo SWOT è composto dalle iniziali dei termini inglesi strenght (forza), weakness (debolezza), opportunities (opportunità) e threats (minacce).