Ricchi di beni culturali così come di tradizioni e di saperi locali variegati, Cuneo ed il suo territorio intendono muoversi nell’ottica della tutela del patrimonio storico e dell’ambiente in cui sono inseriti, desiderosi di coinvolgere i cittadini, gli studenti ed i turisti con un’offerta culturale ricca, coerente, ben coordinata e non ultimo efficacemente comunicata.
Punto di partenza è la consapevolezza che il bene culturale non può essere avulso dal suo contesto: non si può tutelare un bene e fare scelte opposte per il paesaggio che lo circonda. Diventano quindi essenziali la riflessione e la progettazione del futuro, onde evitare che uno sviluppo disordinato determini in ambito culturale danni non facilmente recuperabili e che nel 2020 ci si ritrovi con ben poco da salvaguardare. Ciò implica, tra le altre cose, una maggiore attenzione ai risultati della ricerca – storica, artistica, etnologica – effettuata sul territorio, al fine di indirizzare gli interventi operativi nelle direzioni opportune. Per una tutela diffusa di questo tipo è assolutamente necessario il coinvolgimento di tutti i livelli di governance, in special modo di quelli superiori, ed attivare, oltre a meccanismi di salvaguardia, anche percorsi di riqualificazione.
Su questo sfondo, la “città della conoscenza e dei saperi” implica in primo luogo il riconoscimento dell’importanza delle istituzioni culturali e il loro conseguente potenziamento, a partire da quelle maggiori – biblioteche, musei, teatri, cinema – che oggi faticano a svolgere pienamente le loro attività. In questa prospettiva è necessario risistemare le collezioni d’arte e dotarle delle risorse necessarie facendo sì che il loro ruolo risulti rafforzato. Più in generale, Cuneo e il territorio non possono e non devono essere luoghi destinati unicamente ad essere contenitori di servizi, per quanto fondamentali e irrinunciabili, ma realtà che producono in prima persona “cultura”. In tal senso, “fare pianificazione strategica” significa anzitutto contrastare la tendenza che oggi spinge i Comuni a spogliarsi di ogni iniziativa culturale occupandosi dei soli servizi essenziali. Viceversa occorre, in prospettiva futura, preservare agli Enti Pubblici la capacità di orientare e promuovere – anche attraverso iniziative dirette – la ricerca e la produzione culturale, ripensandone e innovandone i modi là dove necessario, inclusa l’individuazione delle fonti di finanziamento.
Elemento costitutivo di un territorio culturalmente vivo e attraente per chi vi risiede così come per chi lo visita è, in secondo luogo, un denso e vivace associazionismo culturale. Cuneo, i comuni limitrofi, le valli montane sono già oggi ricchi di associazioni che operano nei più svariati settori: dall’arte alla musica, dal teatro alla letteratura alla tutela del territorio, per citarne solo alcuni. Ma a tale ricchezza fa riscontro un debole tessuto relazionale tra le associazioni e tra queste ultime e le istituzioni: esse operano ciascuna nel proprio ambito, senza inserirsi in un quadro più generale e spesso senza riuscire a raggiungere incisivamente il cittadino. Il quindicennio a venire vedrà un graduale, progressivo superamento di questa carenza: da un lato grazie all’offerta qualificata e diffusa di luoghi e strutture all’interno dei quali le associazioni potranno svolgere le proprie attività – siano esse concerti, spettacoli teatrali, conferenze, mostre, dibattiti, incontri – ed esprimere così al massimo il loro potenziale; dall’altro attraverso il coordinamento delle diverse realtà presenti sul territorio che faciliterà – oltre all’individuazione e al reperimento delle risorse finanziarie – un quadro organico di attività e di interventi capaci di valorizzare la cultura anche come momento di svago, con particolare attenzione alla fascia d’età più giovane, e di apertura a realtà e a culture diverse favorendone l’integrazione.
La “città della conoscenza e dei saperi” sarà infine una città compiutamente universitaria, contraddistinta da un’università valorizzata dalla sua localizzazione qualificata e concentrata nella Città storica, attraente e accogliente non soltanto per i giovani cuneesi, non da ultimo per l’intensa attività di ricerca condotta sul e con il territorio in campo economico-sociale, scientifico e ambientale. Un’università che, anche grazie al suo apporto in progetti ideati e realizzati in altri Assi del Piano strategico, è diventata un attore anch’esso strategico sia per la formazione e “l’educazione civica” in senso lato sia per lo sviluppo locale.
Al fine di realizzare quanto appena descritto, sono stati individuati tre obiettivi strategici, a loro volta declinati in azioni e progetti volti al loro raggiungimento:
1.A POTENZIAMENTO DELLE ISTITUZIONI CULTURALI
1.A.1 RIDISEGNARE IL RUOLO E IL PROFILO DELLE ISTITUZIONI CULTURALI SUL TERRITORIO
1.A.2 CONSOLIDARE E RIPENSARE I LUOGHI DELLA CULTURA ESISTENTI, CREARNE DI NUOVI
1.B RAFFORZAMENTO E VALORIZZAZIONE DELL'ASSOCIAZIONISMO CULTURALE
1.B.1 CONOSCERE, COORDINARE E RAFFORZARE L'ASSOCIAZIONISMO CULTURALE DI QUALITÀ